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Studio Boschi Consuelenza del Lavoro

  • 12/02/2024

    Modifica ai fogli avvertenze della cartella di pagamento ai sensi dell’art. 25 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602

     

    Dispone

     

    1. Modifica dei fogli Avvertenze relativi ai ruoli dell’Agenzia delle entrate

    1.1. Sono modificate le Avvertenze di cui agli allegati 2, 3, 4 e 5 del provvedimento del Direttore dell’Agenzia del 17 ottobre 2022.

     

    Motivazioni

    Il decreto legislativo del 30 dicembre 2023, n. 220, ha introdotto modifiche in materia di contenzioso tributario. In particolare, l’art. 2, comma 3, lettera a), ha abrogato, a decorrere dal 4 gennaio 2024, l’art. 17-bis, del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, in materia di reclamo/mediazione. Inoltre, l’articolo 1, lett. d), ha introdotto nell’art. 14, del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, il comma 6-bis, prevedendo che in caso di vizi della notificazione eccepiti nei riguardi di un atto presupposto emesso da un soggetto diverso da quello che ha emesso l’atto impugnato, il ricorso è sempre proposto nei confronti di entrambi i soggetti.

    Pertanto, in base a quanto previsto dal decreto legislativo del 30 dicembre 2023, n. 220, il testo delle Avvertenze relative ai ruoli dell’Agenzia delle entrate di cui agli allegati da 2 a 5 viene aggiornato eliminando i riferimenti all’art. 17-bis del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, e il testo delle Avvertenze di cui agli allegati 2 e 4 viene modificato introducendo le informazioni per la notifica del ricorso nel caso di vizi della notificazione eccepiti nei riguardi dell’atto presupposto.

    Inoltre, il testo delle Avvertenze di cui agli allegati 2 e 4 viene modificato nella parte relativa alla RICHIESTA DI INFORMAZIONI E DI RIESAME DEL RUOLO IN AUTOTUTELA sostituendo le parole “Direzione o Centro Operativo” con “Ufficio” e il testo delle Avvertenze di cui all’allegato 2 viene aggiornato relativamente alle modalità di presentazione della richiesta di riesame nel caso in cui il ruolo riguardi somme dovute a seguito di controllo automatizzato.

    La pubblicazione del provvedimento sul sito internet dell’Agenzia delle entrate tiene luogo della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, ai sensi dell’articolo 1, comma 361, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

    Riferimenti normativi dell’atto

    a) Attribuzioni del Direttore dell’Agenzia delle entrate:

    - decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 (art. 57, comma 1, art. 62, commi 1 e 2, art. 66, art. 67, comma 1, art. 68, comma 1, art. 71, comma 3, lett. a));

    - statuto dell’Agenzia delle entrate (art. 5, comma 1; art. 6, comma 1);

    - regolamento di amministrazione dell’Agenzia delle entrate (art. 2, comma 1; art. 3);

    b) Disposizioni relative alle indicazioni da inserire negli atti amministrativi:

    - legge 7 agosto 1990, n. 241 (art. 3, comma 4);

    - legge 27 luglio 2000, n. 212 (art. 7, comma 2, lettere a, b, c);

    c) Disposizioni relative alla cartella di pagamento:

    - decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602 (art. 25, comma 2);

    - provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 28 giugno 2019;

    - provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 17 gennaio 2022;

    - provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 17 ottobre 2022.

     

    Allegato 2

    RUOLI EMESSI DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE – AVVERTENZE

     

    Queste avvertenze sono valide in materia di imposte sui redditi e relative imposte sostitutive, imposta sul valore aggiunto, imposta di registro, imposta sulle successioni e donazioni, imposte ipotecaria e catastale, imposta sulle assicurazioni, imposta regionale sulle attività produttive, imposta di bollo, tassa sui contratti di borsa, tassa sulle concessioni governative, tasse automobilistiche, tasse ipotecarie, tributi speciali catastali, altri tributi indiretti, oneri, relativi accessori, sanzioni amministrative in materia tributaria

     

    RICHIESTA DI INFORMAZIONI E DI RIESAME DEL RUOLO IN AUTOTUTELA

    È possibile chiedere informazioni su questa cartella di pagamento rivolgendosi all’Ufficio che ha emesso il ruolo (vedi intestazione della pagina relativa al Dettaglio degli addebiti). Allo stesso Ufficio si può presentare anche la richiesta di riesame per l’annullamento del ruolo. La richiesta di riesame e la relativa documentazione possono essere presentati anche mediante il “Servizio di consegna documenti/istanze”, disponibile nell’area riservata del sito internet istituzionale www.agenziaentrate.gov.it

    Esclusivamente nel caso in cui il ruolo riguardi somme dovute a seguito di controllo automatizzato (art. 36-bis del DPR n. 600/1973 e/o art. 54-bis del DPR n. 633/1972 - vedi Dettaglio degli importi dovuti fornito dall’Ente che ha emesso il ruolo), per la richiesta di riesame è possibile utilizzare il canale telematico CIVIS, disponibile nell’area riservata del sito internet istituzionale www.agenziaentrate.gov.it, oppure il servizio di assistenza telefonico fornito dalle Sezioni di assistenza multicanale telefonando al numero verde 800.909.696 (da telefono fisso), 0696668907 (da cellulare), +39 0696668933 (da estero).

     

    ATTENZIONE La richiesta di riesame non interrompe né sospende i termini per proporre l’eventuale ricorso.

    Il responsabile del procedimento di iscrizione a ruolo è il Direttore della Direzione, o del Centro operativo, indicato nella sezione Dettaglio degli importi dovuti fornito dall’Ente che ha emesso il ruolo, o un suo delegato.

     

    PRESENTAZIONE DEL RICORSO

    Quando presentare ricorso

    Il contribuente che vuole impugnare il ruolo e/o la cartella deve proporre ricorso entro 60 giorni dalla notifica della cartella (artt. 18-22 D. Lgs. n. 546/1992). I termini per proporre ricorso sono sospesi di diritto dal 1° al 31 agosto di ogni anno (art. 1 L. n. 742/1969).

    Se prima della cartella il contribuente ha ricevuto un avviso di accertamento o di liquidazione, oppure un atto di contestazione o un provvedimento di irrogazione sanzioni, oppure un altro atto per cui la legge prevede l’autonoma impugnabilità, può impugnare il ruolo e/o la cartella solo per vizi propri di questi ultimi.

    N.B. Se l’importo contestato è superiore a 3.000 euro, il contribuente deve essere obbligatoriamente assistito da un difensore appartenente a una delle categorie previste dalla legge (art. 12, comma 2, del D. Lgs n. 546/1992). Per importo contestato si intende l’ammontare del tributo, esclusi gli interessi e le sanzioni; in caso di controversie relative esclusivamente a sanzioni, per importo contestato si intende il loro ammontare.

    Come e a chi presentare ricorso

    Il contribuente deve:

    - intestare il ricorso alla Corte di giustizia tributaria di primo grado territorialmente competente (art. 4 D. Lgs. n. 546/1992);

    - notificare il ricorso alla Direzione che ha emesso il ruolo indicata nell’intestazione della pagina relativa al Dettaglio degli addebiti mediante invio telematico all’indirizzo di posta elettronica certificata della sopra indicata Direzione (disponibile sul sito www.indicepa.gov.it).

    Nel caso di ruolo emesso da un Centro operativo a seguito delle attività di controllo e accertamento realizzate con modalità automatizzate (vedi indicazione nella sezione Dettaglio degli addebiti), il contribuente deve notificare il ricorso alla Direzione competente in base al proprio domicilio fiscale;

    - notificare il ricorso all’Agente della Riscossione nel caso in cui siano contestati vizi imputabili alla sua attività (ad esempio, errori del procedimento di notifica della cartella di pagamento) mediante invio telematico all’indirizzo di posta elettronica certificata dell’Agente della riscossione, disponibile alla voce “domicilio digitale” sul sito www.indicepa.gov.it;

    - notificare il ricorso all’Agente della Riscossione e alla Direzione che ha emesso il ruolo indicata nell’intestazione della pagina relativa al Dettaglio degli addebiti nel caso in cui siano contestati vizi della notificazione dell’atto presupposto mediante invio telematico all’indirizzo di posta elettronica certificata dell’Agente della riscossione e della sopra indicata Direzione (disponibile sul sito www.indicepa.gov.it).

    Dati da indicare nel ricorso

    Nel ricorso devono essere indicati:

    - la Corte di giustizia tributaria di primo grado

    - le generalità di chi presenta ricorso

    - il codice fiscale di chi presenta ricorso e del rappresentante in giudizio

    - il rappresentante legale, se si tratta di società o ente

    - la residenza o la sede legale

    - l’indirizzo di posta elettronica certificata di chi presenta ricorso o del difensore incaricato che equivale all’elezione di domicilio

    - la Direzione e/o l’Agente della Riscossione contro cui si presenta ricorso

    - il numero della cartella di pagamento

    - i motivi del ricorso

    - la richiesta oggetto di ricorso

    - l’incarico conferito al difensore, salvo che il ricorso non sia sottoscritto personalmente

    - la categoria alla quale il difensore appartiene (art. 12 del D. Lgs n. 546/1992).

    Il ricorso deve essere sottoscritto digitalmente da chi presenta il ricorso o dal difensore incaricato. È opportuno che il contribuente alleghi al ricorso la copia informatica della documentazione da cui risulti la data di notifica della cartella.

    N.B. Nelle controversie di valore fino a 3.000 euro in cui il contribuente sta in giudizio senza assistenza tecnica la notifica può avvenire anche tramite:

    - ufficiale giudiziario (articoli 137 e seguenti del codice di procedura civile)

    - consegna diretta all’ufficio dell’Agenzia delle entrate, che rilascia la relativa ricevuta

    - spedizione con plico raccomandato senza busta con ricevuta di ritorno

    Nel caso di ricorso notificato con tali modalità, nel ricorso può essere inserita l’elezione di domicilio e non deve essere indicato un indirizzo di posta elettronica certificata. Inoltre la sottoscrizione del ricorso deve essere autografa.

    Come costituirsi in giudizio

    Il contribuente - a pena di inammissibilità del ricorso - deve costituirsi in giudizio entro 30 giorni da quando ha proposto il ricorso.

    I termini sopraindicati sono sospesi nel periodo che va dal 1° al 31 agosto.

    Ai fini della costituzione in giudizio, il contribuente deve depositare il proprio fascicolo mediante il Sistema Informativo della Giustizia Tributaria (S.I.Gi.T.), cui si accede dal Portale della Giustizia tributaria (www.giustiziatributaria.gov.it). Il contribuente deve inserire tutte le informazioni richieste dalle schermate presenti nel S.I.Gi.T., ovvero Dati generali, Ricorrenti, Rappresentanti, Difensori, Domicilio Eletto, Parti Resistenti, Atti impugnati, Documenti, Calcolo CU e deve depositare mediante S.I.Gi.T.:

    - il ricorso notificato tramite posta elettronica certificata (come atto principale);

    - le ricevute di accettazione e consegna del messaggio di posta elettronica certificata (da allegare all’atto principale);

    - gli ulteriori allegati al ricorso, tra cui la copia della cartella di pagamento e della ricevuta del versamento del contributo unificato (in caso di pagamento attraverso F23 o con versamento su c/c postale) o del modello

    Comunicazione di versamento del Contributo Unificato (in caso di pagamento tramite contrassegno). Solo in caso di utilizzo di PagoPA - Sistema di pagamento elettronico alle pubbliche amministrazioni, non va allegata alcuna ricevuta.

    Se il ricorso è stato notificato con modalità diverse dall’invio tramite posta elettronica certificata (nel caso in cui il contribuente sta in giudizio senza assistenza tecnica nelle controversie di valore fino a 3.000 euro), la costituzione in giudizio avviene depositando presso la segreteria della Corte di giustizia tributaria di primo grado il fascicolo che contiene:

    - l’originale del ricorso se è stato notificato tramite l’Ufficiale giudiziario oppure la copia del ricorso se è stato consegnato o spedito per posta; in questo caso il contribuente deve attestare che la copia sia conforme all’originale del ricorso

    - la fotocopia della ricevuta del deposito o della spedizione per raccomandata postale

    - la documentazione relativa al versamento del contributo unificato

    - la fotocopia della cartella di pagamento

    - la nota di iscrizione a ruolo in cui devono essere indicati: le parti, il difensore che si costituisce, l’atto impugnato, la materia del contendere, il valore della lite e la data di notifica del ricorso.

    Prima di costituirsi in giudizio il contribuente è tenuto a pagare il contributo unificato in base al valore della controversia (art. 13, comma 6-quater, del DPR n. 115/2002). Questo valore è determinato secondo le modalità indicate al punto N.B. del paragrafo Quando presentare ricorso e deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni del ricorso, anche nell’ipotesi di prenotazione a debito. Il contributo unificato è pagato secondo le modalità indicate nell’art. 192 del DPR n. 115/2002.

    Chi perde in giudizio può essere condannato al pagamento delle spese.

    N.B. Se nel ricorso il difensore non indica il proprio indirizzo di posta elettronica certificata oppure la parte non indica il proprio codice fiscale, il contributo unificato è aumentato della metà (art. 13, comma 3-bis, del DPR n. 115/2002).

     

    SOSPENSIONE DEL PAGAMENTO

    Il contribuente che propone ricorso può chiedere la sospensione del pagamento in via amministrativa o giudiziale. Se la sospensione è concessa e poi il ricorso è respinto, il contribuente deve pagare gli interessi maturati durante il periodo di sospensione del pagamento.

    - Sospensione amministrativa: la richiesta motivata di sospensione deve essere presentata in carta semplice alla Direzione che ha emesso il ruolo indicata nell’intestazione della pagina relativa al Dettaglio degli addebiti.

    - Sospensione giudiziale: se il pagamento della cartella può causare un danno grave e irreparabile, la richiesta motivata di sospensione deve essere proposta alla Corte di giustizia tributaria di primo grado a cui viene presentato il ricorso. La domanda può essere inserita nel ricorso oppure proposta con atto separato; in questo caso, il contribuente deve notificarla alla Direzione o all’Agente della Riscossione contro cui ha proposto ricorso e depositarla presso la segreteria della Corte di giustizia tributaria di primo grado con le stesse modalità previste per il ricorso.

     

    Allegato 3

    RUOLI EMESSI DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE – AVVERTENZE

     

    Queste avvertenze sono valide in materia di canone di abbonamento alla televisione

     

    RICHIESTA DI INFORMAZIONI E DI RIESAME DEL RUOLO IN AUTOTUTELA

    È possibile chiedere informazioni su questa cartella di pagamento rivolgendosi alla RAI - Radiotelevisione italiana, Funzione Regionale Abbonamenti TV, all’indirizzo indicato nel prospetto riportato alla pagina che segue. Allo stesso indirizzo può essere spedita o consegnata anche la richiesta di riesame per l’annullamento del ruolo, che deve essere intestata alla Direzione che ha emesso il ruolo indicata nell’intestazione della pagina relativa al Dettaglio degli addebiti.

    ATTENZIONE La richiesta di riesame non interrompe né sospende i termini per proporre l’eventuale ricorso.

    Il responsabile del procedimento di iscrizione a ruolo è il Direttore della Direzione indicato nella sezione Dettaglio degli importi dovuti fornito dall’Ente che ha emesso il ruolo, o un suo delegato.

     

    PRESENTAZIONE DEL RICORSO

    Quando presentare ricorso

    Il contribuente che vuole impugnare il ruolo e/o la cartella deve proporre ricorso entro 60 giorni dalla notifica della cartella (artt. 18-22 D. Lgs. n. 546/1992). I termini per proporre ricorso sono sospesi di diritto dal 1° al 31 agosto di ogni anno (art. 1 L. n. 742/1969).

    N.B. Se l’importo contestato è pari o superiore a 3.000 euro, il contribuente deve essere obbligatoriamente assistito da un difensore appartenente a una delle categorie previste dalla legge (art. 12, comma 2, del D. Lgs n. 546/1992). Per importo contestato si intende l’ammontare del tributo, esclusi gli interessi e le sanzioni; in caso di controversie relative esclusivamente a sanzioni, per importo contestato si intende il loro ammontare.

    Come e a chi presentare ricorso

    Il contribuente deve:

    - intestare il ricorso alla Corte di giustizia tributaria di primo grado territorialmente competente (art. 4 D. Lgs n. 546/1992);

    - notificare il ricorso alla Direzione che ha emesso il ruolo indicata nell’intestazione della pagina relativa al Dettaglio degli addebiti mediante invio telematico all’indirizzo di posta elettronica certificata della sopra indicata Direzione (disponibile sul sito www.indicepa.gov.it);

    - notificare il ricorso all’Agente della Riscossione nel caso in cui siano contestati vizi imputabili alla sua attività (ad esempio, errori del procedimento di notifica della cartella di pagamento) mediante invio telematico all’indirizzo di posta elettronica certificata dell’Agente della riscossione, disponibile alla voce “domicilio digitale” sul sito www.indicepa.gov.it.

    Dati da indicare nel ricorso

    Nel ricorso devono essere indicati:

    - la Corte di giustizia tributaria di primo grado

    - le generalità di chi presenta ricorso

    - il codice fiscale di chi presenta ricorso e del rappresentante in giudizio

    - il rappresentante legale, se si tratta di società o ente

    - la residenza o la sede legale

    - l’indirizzo di posta elettronica certificata di chi presenta ricorso o del difensore incaricato che equivale all’elezione di domicilio

    - la Direzione e/o l’Agente della Riscossione contro cui si presenta ricorso

    - il numero della cartella di pagamento

    - i motivi del ricorso

    - la richiesta oggetto di ricorso

    - l’incarico conferito al difensore, salvo che il ricorso non sia sottoscritto personalmente

    - la categoria alla quale il difensore appartiene (art. 12 del D. Lgs n. 546/1992).

    Il ricorso deve essere sottoscritto digitalmente da chi presenta il ricorso o dal difensore incaricato. È opportuno che il contribuente alleghi al ricorso la copia informatica della documentazione da cui risulti la data di notifica della cartella.

    N.B. Nelle controversie di valore fino a 3.000 euro in cui il contribuente sta in giudizio senza assistenza tecnica la notifica può avvenire anche tramite:

    - ufficiale giudiziario (articoli 137 e seguenti del codice di procedura civile)

    - consegna diretta all’ufficio dell’Agenzia delle entrate, che rilascia la relativa ricevuta

    - spedizione con plico raccomandato senza busta con ricevuta di ritorno

    Nel caso di ricorso notificato con tali modalità, nel ricorso può essere inserita l’elezione di domicilio e non deve essere indicato un indirizzo di posta elettronica certificata. Inoltre la sottoscrizione del ricorso deve essere autografa.

    Come costituirsi in giudizio

    Il contribuente - a pena di inammissibilità del ricorso - deve costituirsi in giudizio entro 30 giorni da quando ha proposto il ricorso.

    I termini sopraindicati sono sospesi nel periodo che va dal 1° al 31 agosto.

    Ai fini della costituzione in giudizio, il contribuente deve depositare il proprio fascicolo mediante il Sistema Informativo della Giustizia Tributaria (S.I.Gi.T.), cui si accede dal Portale della Giustizia tributaria (www.giustiziatributaria.gov.it). Il contribuente deve inserire tutte le informazioni richieste dalle schermate presenti nel S.I.Gi.T., ovvero Dati generali, Ricorrenti, Rappresentanti, Difensori, Domicilio Eletto, Parti Resistenti, Atti impugnati, Documenti, Calcolo CU e deve depositare mediante S.I.Gi.T.:

    - il ricorso notificato tramite posta elettronica certificata (come atto principale);

    - le ricevute di accettazione e consegna del messaggio di posta elettronica certificata (da allegare all’atto principale);

    - gli ulteriori allegati al ricorso, tra cui la copia della cartella di pagamento e della ricevuta del versamento del contributo unificato (in caso di pagamento attraverso F23 o con versamento su c/c postale) o del modello Comunicazione di versamento del Contributo Unificato (in caso di pagamento tramite contrassegno). Solo in caso di utilizzo di PagoPA - Sistema di pagamento elettronico alle pubbliche amministrazioni, non va allegata alcuna ricevuta.

    Se il ricorso è stato notificato con modalità diverse dall’invio tramite posta elettronica certificata (nel caso in cui il contribuente sta in giudizio senza assistenza tecnica nelle controversie di valore fino a 3.000 euro), la costituzione in giudizio avviene depositando presso la segreteria della Corte di giustizia tributaria di primo grado il fascicolo che contiene:

    - l’originale del ricorso se è stato notificato tramite l’Ufficiale giudiziario, oppure la copia del ricorso se è stato consegnato o spedito per posta; in questo caso il contribuente deve attestare che la copia sia conforme all’originale del ricorso

    - la fotocopia della ricevuta del deposito o della spedizione per raccomandata postale

    - la documentazione relativa al versamento del contributo unificato

    - la fotocopia della cartella di pagamento

    - la nota di iscrizione a ruolo in cui devono essere indicati: le parti, il difensore che si costituisce, l’atto impugnato, la materia del contendere, il valore della lite e la data di notifica del ricorso.

    Prima di costituirsi in giudizio il contribuente è tenuto a pagare il contributo unificato in base al valore della controversia (art. 13, comma 6-quater, del DPR n. 115/2002). Questo valore è determinato secondo le modalità indicate al punto N.B. del paragrafo Quando presentare ricorso e deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni del ricorso, anche nell’ipotesi di prenotazione a debito. Il contributo unificato è pagato secondo le modalità indicate nell’art. 192 del DPR n. 115/2002.

    Chi perde in giudizio può essere condannato al pagamento delle spese.

    N.B. Se nel ricorso il difensore non indica il proprio indirizzo di posta elettronica certificata oppure la parte non indica il proprio codice fiscale, il contributo unificato è aumentato della metà (art. 13, comma 3-bis, del DPR n. 115/2002).

     

    SOSPENSIONE DEL PAGAMENTO

    Il contribuente che propone ricorso può chiedere la sospensione del pagamento in via amministrativa o giudiziale. Se la sospensione è concessa e poi il ricorso è respinto, il contribuente deve pagare gli interessi maturati durante il periodo di sospensione del pagamento.

    - Sospensione amministrativa: la richiesta motivata di sospensione deve essere presentata in carta semplice alla Direzione che ha emesso il ruolo indicata nell’intestazione della pagina relativa al Dettaglio degli addebiti.

    - Sospensione giudiziale: se il pagamento della cartella può causare un danno grave e irreparabile, la richiesta motivata di sospensione deve essere proposta alla Corte di giustizia tributaria di primo grado cui viene presentato il ricorso. La domanda può essere inserita nel ricorso oppure proposta con atto separato; in questo caso, il contribuente deve notificarla alla Direzione o all’Agente della Riscossione contro cui ha proposto ricorso e depositarla presso la segreteria della Corte di giustizia tributaria di primo grado con le stesse modalità previste per il ricorso.

     

    Allegato 4

    RUOLI EMESSI DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE UFFICI PROVINCIALI-TERRITORIO – AVVERTENZE

     

    Queste avvertenze sono valide in materia di imposta ipotecaria, tasse ipotecarie, tributi speciali catastali, oneri, relativi accessori, sanzioni amministrative in materia tributaria

     

    RICHIESTA DI INFORMAZIONI E DI RIESAME DEL RUOLO IN AUTOTUTELA

    È possibile chiedere informazioni su questa cartella di pagamento rivolgendosi all’Ufficio provinciale-Territorio che ha emesso il ruolo, indicato nell’intestazione della pagina relativa al Dettaglio degli addebiti. All’Ufficio si può presentare anche la richiesta di riesame per l’annullamento del ruolo. La richiesta di riesame e la relativa documentazione possono essere presentati anche mediante il “Servizio di consegna documenti/istanze”, disponibile nell’area riservata del sito internet istituzionale www.agenziaentrate.gov.it

    ATTENZIONE La richiesta di riesame non interrompe né sospende i termini per proporre l’eventuale ricorso.

    Il responsabile del procedimento di iscrizione a ruolo è il Direttore dell’Ufficio provinciale-Territorio indicato nella sezione Dettaglio degli importi dovuti fornito dall’Ente che ha emesso il ruolo, o un suo delegato.

     

    PRESENTAZIONE DEL RICORSO

    Quando presentare ricorso

    Il contribuente che vuole impugnare il ruolo e/o la cartella deve proporre ricorso entro 60 giorni dalla notifica della cartella (artt. 18-22 D. Lgs. n. 546/1992). I termini per proporre ricorso sono sospesi di diritto dal 1° al 31 agosto di ogni anno (art. 1 L. n. 742/1969).

    Se prima della cartella il contribuente ha ricevuto un avviso di accertamento o di liquidazione, un provvedimento di irrogazione sanzioni o un altro atto per cui la legge prevede l’autonoma impugnabilità, può impugnare il ruolo e/o la cartella solo per vizi propri di questi ultimi.

    N.B. Se l’importo contestato è superiore a 3.000 euro, il contribuente deve essere obbligatoriamente assistito da un difensore appartenente a una delle categorie previste dalla legge (art. 12, comma 2, del D. Lgs n. 546/1992). Per importo contestato si intende l’ammontare del tributo, esclusi gli interessi e le sanzioni; in caso di controversie relative esclusivamente a sanzioni, per importo contestato si intende il loro ammontare.

    Come e a chi presentare ricorso

    Il contribuente deve:

    - intestare il ricorso alla Corte di giustizia tributaria di primo grado territorialmente competente (art. 4 D. Lgs n. 546/1992);

    - notificare il ricorso all’Ufficio provinciale-Territorio che ha emesso il ruolo, indicato nell’intestazione della pagina relativa al Dettaglio degli addebiti mediante invio telematico all’indirizzo di posta elettronica certificata del sopra indicato Ufficio (disponibile sul sito www.indicepa.gov.it);

    - notificare il ricorso all’Agente della Riscossione nel caso in cui siano contestati vizi imputabili alla sua attività (ad esempio, errori del procedimento di notifica della cartella di pagamento) mediante invio telematico all’indirizzo di posta elettronica certificata dell’Agente della riscossione, disponibile alla voce “domicilio digitale” sul sito www.indicepa.gov.it;

    - notificare il ricorso all’Agente della Riscossione e alla Direzione che ha emesso il ruolo indicata nell’intestazione della pagina relativa al Dettaglio degli addebiti nel caso in cui siano contestati vizi della notificazione dell’atto presupposto mediante invio telematico all’indirizzo di posta elettronica certificata dell’Agente della riscossione e della sopra indicata Direzione (disponibile sul sito www.indicepa.gov.it).

    Dati da indicare nel ricorso

    Nel ricorso devono essere indicati:

    - la Corte di giustizia tributaria di primo grado

    - le generalità di chi presenta ricorso

    - il codice fiscale di chi presenta ricorso e del rappresentante in giudizio

    - il rappresentante legale, se si tratta di società o ente

    - la residenza o la sede legale

    - l’indirizzo di posta elettronica certificata di chi presenta ricorso o del difensore incaricato che equivale all’elezione di domicilio

    - l’Ufficio e/o l’Agente della Riscossione contro cui si presenta ricorso

    - il numero della cartella di pagamento

    - i motivi del ricorso

    - la richiesta oggetto di ricorso

    - l’incarico conferito al difensore, salvo che il ricorso non sia sottoscritto personalmente

    - la categoria alla quale il difensore appartiene (art. 12 del D. Lgs n. 546/1992).

    Il ricorso deve essere sottoscritto digitalmente da chi presenta il ricorso o dal difensore incaricato. È opportuno che il contribuente alleghi al ricorso la copia informatica della documentazione da cui risulti la data di notifica della cartella.

    N.B. Nelle controversie di valore fino a 3.000 euro in cui il contribuente sta in giudizio senza assistenza tecnica la notifica può avvenire anche tramite:

    - ufficiale giudiziario (articoli 137 e seguenti del codice di procedura civile)

    - consegna diretta all’ufficio dell’Agenzia delle entrate, che rilascia la relativa ricevuta

    - spedizione con plico raccomandato senza busta con ricevuta di ritorno

    Nel caso di ricorso notificato con tali modalità, nel ricorso può essere inserita l’elezione di domicilio e non deve essere indicato un indirizzo di posta elettronica certificata. Inoltre la sottoscrizione del ricorso deve essere autografa.

    Come costituirsi in giudizio

    Il contribuente - a pena di inammissibilità del ricorso - deve costituirsi in giudizio entro 30 giorni da quando ha proposto il ricorso.

    I termini sopraindicati sono sospesi nel periodo che va dal 1° al 31 agosto.

    Ai fini della costituzione in giudizio, il contribuente deve depositare il proprio fascicolo mediante il Sistema Informativo della Giustizia Tributaria (S.I.Gi.T.), cui si accede dal Portale della Giustizia tributaria (www.giustiziatributaria.gov.it).

    Il contribuente deve inserire tutte le informazioni richieste dalle schermate presenti nel S.I.Gi.T., ovvero Dati generali, Ricorrenti, Rappresentanti, Difensori, Domicilio Eletto, Parti Resistenti, Atti impugnati, Documenti, Calcolo CU e deve depositare mediante S.I.Gi.T.:

    - il ricorso notificato tramite posta elettronica certificata (come atto principale);

    - le ricevute di accettazione e consegna del messaggio di posta elettronica certificata (da allegare all’atto principale);

    - gli ulteriori allegati al ricorso, tra cui la copia della cartella di pagamento e della ricevuta del versamento del contributo unificato (in caso di pagamento attraverso F23 o con versamento su c/c postale) o del modello Comunicazione di versamento del Contributo Unificato (in caso di pagamento tramite contrassegno). Solo in caso di utilizzo di PagoPA - Sistema di pagamento elettronico alle pubbliche amministrazioni, non va allegata alcuna ricevuta.

    Se il ricorso è stato notificato con modalità diverse dall’invio tramite posta elettronica certificata (nel caso in cui il contribuente sta in giudizio senza assistenza tecnica nelle controversie di valore fino a 3.000 euro), la costituzione in giudizio avviene depositando presso la segreteria della Corte di giustizia tributaria di primo grado il fascicolo che contiene:

    - l’originale del ricorso se è stato notificato tramite l’Ufficiale giudiziario oppure la copia del ricorso se è stato consegnato o spedito per posta; in questo caso il contribuente deve attestare che la copia sia conforme all’originale del ricorso

    - la fotocopia della ricevuta del deposito o della spedizione per raccomandata postale

    - la documentazione relativa al versamento del contributo unificato

    - la fotocopia della cartella di pagamento

    - la nota di iscrizione a ruolo in cui devono essere indicati: le parti, il difensore che si costituisce, l’atto impugnato, la materia del contendere, il valore della lite e la data di notifica del ricorso.

    Prima di costituirsi in giudizio il contribuente è tenuto a pagare il contributo unificato in base al valore della controversia (art. 13, comma 6-quater, del DPR n. 115/2002). Questo valore è determinato secondo le modalità indicate al punto N.B. del paragrafo Quando presentare ricorso e deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni del ricorso, anche nell’ipotesi di prenotazione a debito. Il contributo unificato è pagato secondo le modalità indicate nell’art. 192 del DPR n. 115/2002.

    Chi perde in giudizio può essere condannato al pagamento delle spese.

    N.B. Se nel ricorso il difensore non indica il proprio indirizzo di posta elettronica certificata oppure la parte non indica il proprio codice fiscale, il contributo unificato è aumentato della metà (art. 13, comma 3-bis, del DPR n.115/2002).

     

    SOSPENSIONE DEL PAGAMENTO

    Il contribuente che propone ricorso può chiedere la sospensione del pagamento in via amministrativa o giudiziale. Se la sospensione è concessa e poi il ricorso è respinto, il contribuente deve pagare gli interessi maturati durante il periodo di sospensione del pagamento.

    - Sospensione amministrativa: la richiesta motivata di sospensione deve essere presentata in carta semplice all’Ufficio provinciale-Territorio che ha emesso il ruolo indicato nell’intestazione della pagina relativa al Dettaglio degli addebiti.

    - Sospensione giudiziale: se il pagamento della cartella può causare un danno grave e irreparabile, la richiesta motivata di sospensione deve essere proposta alla Corte di giustizia tributaria di primo grado a cui viene presentato il ricorso. La domanda può essere inserita nel ricorso oppure proposta con atto separato; in questo caso, il contribuente deve notificarla all’Ufficio o all’Agente della Riscossione contro cui ha proposto ricorso e depositarla presso la segreteria della Corte di giustizia tributaria di primo grado con le stesse modalità previste per il ricorso.

     

    Allegato 5

    RUOLI EMESSI DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE – AVVERTENZE

     

    Queste avvertenze sono valide in materia di recupero di crediti sorti in un altro Stato membro dell’Unione Europea, in uno Stato estero aderente alla Convenzione OCSE/CoE o in uno Stato estero con cui l’Italia ha in essere una convenzione bilaterale in materia di assistenza alla riscossione

     

    RICHIESTA DI INFORMAZIONI E DI RIESAME DEL RUOLO IN AUTOTUTELA

    Questa cartella deriva da una richiesta di mutua assistenza per il recupero di crediti tributari sorti in altri Stati esteri;

    pertanto, è possibile rivolgersi alla Direzione che ha emesso il ruolo indicata nell’intestazione della pagina relativa al Dettaglio degli addebiti solo per chiedere informazioni relative all’Autorità fiscale estera (indirizzo, recapiti telefonici).

    Alla stessa Autorità dovranno essere indirizzate eventuali richieste di chiarimenti e domande di riesame per l’annullamento del ruolo.

    Il responsabile del procedimento di iscrizione a ruolo è il Direttore della Direzione indicato nella sezione Dettaglio degli importi dovuti fornito dall’Ente che ha emesso il ruolo, o un suo delegato.

     

    PRESENTAZIONE DEL RICORSO

    Quando presentare ricorso

    Il contribuente che intende contestare il merito della pretesa tributaria derivante dalla richiesta di mutua assistenza deve rivolgersi all’organo competente dello Stato estero secondo le disposizioni vigenti in tale Stato.

    Il contribuente che, invece, vuole impugnare il ruolo e/o la cartella per vizi meramente formali (per esempio, un errore evidente nell’indicare le generalità del contribuente) deve presentare ricorso entro 60 giorni dalla notifica della cartella (artt. 18-22 D.Lgs. n. 546/1992). I termini per proporre ricorso sono sospesi di diritto dal 1° al 31 agosto di ogni anno (art. 1 L. n. 742/1969).

    N.B. Se l’importo contestato è superiore a 3.000 euro, il contribuente deve essere obbligatoriamente assistito da un difensore appartenente a una delle categorie previste dalla legge (art. 12, comma 2, del D. Lgs n. 546/1992). Per importo contestato si intende l’ammontare del tributo, esclusi gli interessi e le sanzioni; in caso di controversie relative esclusivamente a sanzioni, per importo contestato si intende il loro ammontare.

    Come e a chi presentare ricorso

    Il contribuente che presenta ricorso per vizi meramente formali deve:

    - intestare il ricorso alla Corte di giustizia tributaria di primo grado territorialmente competente (art. 4 D. Lgs n. 546/1992);

    - notificare il ricorso alla Direzione che ha emesso il ruolo indicata nell’intestazione della pagina relativa al Dettaglio degli addebiti, mediante invio telematico all’indirizzo di posta elettronica certificata della sopra indicata Direzione (disponibile sul sito www.indicepa.gov.it);

    - notificare il ricorso all’Agente della Riscossione nel caso in cui siano contestati vizi imputabili alla sua attività (ad esempio, errori del procedimento di notifica della cartella di pagamento) mediante invio telematico all’indirizzo di posta elettronica certificata dell’Agente della riscossione, disponibile alla voce “domicilio digitale” sul sito www.indicepa.gov.it

    Dati da indicare nel ricorso

    Nel ricorso devono essere indicati:

    - la Corte di giustizia tributaria di primo grado

    - le generalità di chi presenta ricorso

    - il codice fiscale di chi presenta ricorso e del rappresentante in giudizio

    - il rappresentante legale, se si tratta di società o ente

    - la residenza o la sede legale

    - l’indirizzo di posta elettronica certificata di chi presenta ricorso o del difensore incaricato che equivale all’elezione di domicilio

    - la Direzione e/o l’Agente della Riscossione contro cui si presenta ricorso

    - il numero della cartella di pagamento

    - i motivi del ricorso

    - la richiesta oggetto di ricorso

    - l’incarico conferito al difensore, salvo che il ricorso non sia sottoscritto personalmente

    - la categoria alla quale il difensore appartiene (art. 12 del D. Lgs n. 546/1992).

    Il ricorso deve essere sottoscritto digitalmente da chi presenta il ricorso o dal difensore incaricato. E’ opportuno che il contribuente alleghi al ricorso la copia informatica della documentazione da cui risulti la data di notifica della cartella.

    N.B. Nelle controversie di valore fino a 3.000 euro in cui il contribuente sta in giudizio senza assistenza tecnica la notifica può avvenire anche tramite:

    - ufficiale giudiziario (articoli 137 e seguenti del codice di procedura civile) - consegna diretta all’ufficio dell’Agenzia delle entrate, che rilascia la relativa ricevuta - spedizione con plico raccomandato senza busta con ricevuta di ritorno.

    Nel caso di ricorso notificato con tali modalità, nel ricorso può essere inserita l’elezione di domicilio e non deve essere indicato un indirizzo di posta elettronica certificata. Inoltre la sottoscrizione del ricorso deve essere autografa.

    Come costituirsi in giudizio

    Il contribuente - a pena di inammissibilità del ricorso - deve costituirsi in giudizio entro 30 giorni da quando ha proposto il ricorso.

    I termini sopraindicati sono sospesi nel periodo che va dal 1° al 31 agosto.

    Ai fini della costituzione in giudizio, il contribuente deve depositare il proprio fascicolo mediante il Sistema Informativo della Giustizia Tributaria (S.I.Gi.T.), cui si accede dal Portale della Giustizia tributaria (www.giustiziatributaria.gov.it). Il contribuente deve inserire tutte le informazioni richieste dalle schermate presenti nel S.I.Gi.T., ovvero Dati generali, Ricorrenti, Rappresentanti, Difensori, Domicilio Eletto, Parti Resistenti, Atti impugnati, Documenti, Calcolo CU e deve depositare mediante S.I.Gi.T.:

    - il ricorso notificato tramite posta elettronica certificata (come atto principale);

    - le ricevute di accettazione e consegna del messaggio di posta elettronica certificata (da allegare all’atto principale);

    - gli ulteriori allegati al ricorso, tra cui la copia della cartella di pagamento e della ricevuta del versamento del contributo unificato (in caso di pagamento attraverso F23 o con versamento su c/c postale) o del modello Comunicazione di versamento del Contributo Unificato (in caso di pagamento tramite contrassegno). Solo in caso di utilizzo di PagoPA - Sistema di pagamento elettronico alle pubbliche amministrazioni, non va allegata alcuna ricevuta.

    Se il ricorso è stato notificato con modalità diverse dall’invio tramite posta elettronica certificata (nel caso in cui il contribuente sta in giudizio senza assistenza tecnica nelle controversie di valore fino a 3.000 euro), la costituzione in giudizio avviene depositando presso la segreteria della Corte di giustizia tributaria di primo grado il fascicolo che contiene:

    - l’originale del ricorso se è stato notificato tramite l’Ufficiale giudiziario oppure la copia del ricorso se è stato consegnato o spedito per posta; in questo caso il contribuente deve attestare che la copia sia conforme all’originale del ricorso

    - la fotocopia della ricevuta del deposito o della spedizione per raccomandata postale

    - la documentazione relativa al versamento del contributo unificato

    - la fotocopia della cartella di pagamento

    - la nota di iscrizione a ruolo in cui devono essere indicati: le parti, il difensore che si costituisce, l’atto impugnato, la materia del contendere, il valore della lite e la data di notifica del ricorso.

    Prima di costituirsi in giudizio il contribuente è tenuto a pagare il contributo unificato in base al valore della controversia (art. 13, comma 6-quater, del DPR n. 115/2002). Questo valore è determinato secondo le modalità indicate al punto

    N.B. del paragrafo Quando presentare ricorso e deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni del ricorso, anche nell’ipotesi di prenotazione a debito. Il contributo unificato è pagato secondo le modalità indicate nell’art. 192 del DPR n. 115/2002.

    Chi perde in giudizio può essere condannato al pagamento delle spese.

    N.B. Se nel ricorso il difensore non indica il proprio indirizzo di posta elettronica certificata oppure la parte non indica il proprio codice fiscale, il contributo unificato è aumentato della metà (art. 13, comma 3-bis, del DPR n.115/2002).

     

    SOSPENSIONE DEL PAGAMENTO

    Il contribuente che ha fatto opposizione allo Stato estero per contestarne la pretesa può chiedere la sospensione del pagamento, tramite istanza in carta semplice, alla Direzione che ha emesso il ruolo, indicata nell’intestazione della pagina relativa al Dettaglio degli addebiti; se l’Autorità estera esprime parere favorevole, la Direzione può concedere la sospensione fino alla decisione dell’organo competente.

    Il contribuente che, invece, propone ricorso contro il ruolo e/o la cartella per vizi meramente formali, se il pagamento della cartella può causare un danno grave e irreparabile, può proporre la richiesta di sospensione alla Corte di giustizia tributaria di primo grado a cui viene presentato il ricorso. La domanda può essere inserita nel ricorso oppure proposta con atto separato; in questo caso, il contribuente deve notificarla alla Direzione o all’Agente della Riscossione contro cui ha proposto ricorso e depositarla presso la segreteria della Corte di giustizia tributaria di primo grado con le stesse modalità previste per il ricorso.

    Se la sospensione viene concessa e poi il ricorso viene respinto, il contribuente deve pagare gli interessi maturati durante il periodo di sospensione del pagamento.

     

    DILAZIONE DI PAGAMENTO

    Il contribuente può presentare istanza di dilazione del debito al competente Agente della Riscossione secondo le modalità indicate nella sezione Comunicazioni dell’Agente della Riscossione. L’Agente potrà concedere la dilazione di pagamento richiesta qualora l’Autorità fiscale estera abbia previsto tale facoltà.

     

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    Provvedimento pubblicato il 9 febbraio 2024 sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate, ai sensi dell’art. 1, comma 361, della legge 24 dicembre 2007, n. 244

 

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