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Studio Boschi Consuelenza del Lavoro

  • 22/09/2022

    Estensione ai professionisti dei crediti d’imposta per il c.d. "caro bollette" e segnalazione criticità

     

    Ho il piacere di portare alla Tua conoscenza la lettera inviata nella giornata odierna al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Franco e al Ministro dello sviluppo economico, Giorgetti con richiesta di estensione ai professionisti del credito di imposta relativo ai bonus energia.

    Ti inoltro copia della lettera che Ti prego di portare a conoscenza degli iscritti al Tuo Ordine.

     

    Allegato

    CONSIGLIO NAZIONALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI - Nota 21 settembre 2022

    Estensione ai professionisti dei crediti d’imposta per il c.d. "caro bollette" e segnalazione criticità

     

    Negli ultimi mesi il legislatore è intervenuto più volte per far fronte alla crisi energetica che ha colpito famiglie, lavoratori e imprese riconoscendo crediti di imposta per l’acquisto di energia e gas dapprima alle solo imprese c.d. "energivore e gasivore", poi per le imprese "non energivore" e "non gasivore" a forte consumo, e, da ultimo - stando alle bozze circolate del c.d. decreto-legge "Aiuti-ter" -, anche alle "imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW" non rientranti tra le imprese c.d. energivore.

    Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha sempre espresso il suo generale apprezzamento per le misure volte a sostenere la ripresa economica e la produttività delle imprese, apprezzamento che non può che essere ribadito in una fase così delicata per il Paese.

    Tuttavia, l’ampliamento della platea dei soggetti beneficiari dei crediti d’imposta in oggetto alle sole "imprese" non energivore introduce una rilevante disparità di trattamento nei confronti del comparto delle libere professioni che, al pari di quello imprenditoriale, risulta fortemente penalizzato dai notevoli rincari dei costi dell’energia.

    Nel vasto e frammentato panorama degli incentivi economici introdotti dal legislatore negli ultimi anni, è spesso accaduto che i professionisti siano rimasti impropriamente esclusi dalle agevolazioni, creando squilibri e svantaggi competitivi nel mercato concorrenziale dei servizi professionali.

    Riteniamo, invece, che sia necessario affermare, in via generale, il principio dell’uguaglianza tra imprese e liberi professionisti ai fini dell’accesso agli incentivi economici, in conformità ai principi del diritto europeo che sanciscono la piena equiparazione dei due comparti.

    Con circa 1 milione 400 mila unità, l’aggregato dei lavoratori autonomi e professionisti costituisce il 6,3% degli occupati in Italia e il 27,1% del totale del lavoro indipendente. Al settore è ascrivibile una rilevante quota di prodotto interno lordo, stimata al 12,2 per cento del PIL nazionale, cui si associa il contributo di ricchezza in termini di competenze, innovazione, occupazione e crescita culturale del Paese che il lavoro libero professionale comporta.

    Al fine dunque di riconoscere al comparto la rilevanza e l’importanza che tali numeri testimoniano, si chiede alle SS.LL. Ill.me un intervento normativo che estenda ai professionisti il credito di imposta per l’acquisto di energia e gas, nonché gli altri incentivi che, senza giustificato motivo, sono attualmente ancora riservati solo alle imprese.

    Ci permettiamo, inoltre, di segnalare alcune rilevanti criticità che riguardano l’intero quadro normativo. In particolare, il decreto-legge n. 50/2022, al fine di agevolare i potenziali destinatari degli aiuti, ha previsto la possibilità di richiedere ai fornitori, entro 60 giorni dalla scadenza del periodo per il quale spetta il credito di imposta, una comunicazione riportante il conteggio incrementale della componente di costo energetica e il relativo credito di imposta. Tale termine, pertanto, per quanto attiene al secondo trimestre 2002, sarebbe spirato il 29.08.2022. Orbene, sovente rileviamo che i fornitori non stanno evadendo le richieste pervenute oltre tale data e ciò, seppur suffragato da una diposizione di legge, non appare coerente con la ratio della norma volta a sostenere, semplificandone l’operatività, gli operatori economici che versano in gravi difficoltà (talvolta, come noto, drammatiche). In questo contesto, si chiede di prendere in considerazione una modifica delle norme che imponga ai fornitori di produrre i dati richiesti prescindendo dal momento in cui la richiesta medesima viene inoltrata.

    Ulteriormente, tenuto conto delle affatto semplici modalità di determinazione del credito di imposta (alla luce anche di quanto sopra evidenziato in merito alla possibilità di richiedere i dati ai fornitori), si chiede di prorogare i termini per la compensazione dei crediti di imposta, previsti dalle disposizioni che si sono succedute, al 31.03.2023 (come parrebbe essere previsto, sempre sulla base delle bozze circolate, per le emanande disposizioni del decreto-legge "Aiuti-ter").

    Confidando in un intervento nel senso auspicato e ringraziando anticipatamente per l’attenzione e la disponibilità, si porgono deferenti saluti.

 

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